Il potere del Pianto Liberatorio

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Il potere del Pianto LiberatorioIl potere del Pianto Liberatorio – Articolo di Raffaella Menolfi

“Perché stai piangendo? Lo sai che solo le “femminucce” piangono? Su dai, cerca di essere forte”.

Queste sono alcune delle frasi che ci sentiamo dire più spesso quando, per un motivo o per l’altro, da bambini o magari anche da adulti, sentiamo il bisogno di esternare quello che stiamo provando in quel momento con un bel pianto liberatorio.

L’educazione ci insegna che piangere è sbagliato, che è da persone deboli.

Non si fa, e soprattutto, se per caso capita, bisogna evitare di farsi vedere dagli altri.

Cresciamo abituati a trattenere tutto quello che proviamo realmente nel profondo, in uno specifico momento della nostra vita.

Reprimiamo, pensando che sia una cosa giusta.

Trattenere il pianto ha degli effetti negativi per l’equilibrio psico-fisico della persona:

  • Rende tesi, depressi, contratti, chiusi in se stessi;
  • Si vive nel passato, con la paura del presente;
  • Si temono le emozioni, proprie e altrui.

Trattieni oggi e trattieni domani, alla fine non si sa più quali emozioni si stanno realmente provando.

E non va bene.

Per vivere una vita sana e soprattutto felice, bisogna essere consapevoli di quello che si prova e accettare quello che si sta vivendo, nel bene e nel male.

Altrimenti, non solo si rischia di essere infelici, ma anche di ammalarsi.

Infatti, le emozioni represse vanno poi a “nascondersi” nei vari organi e, a lungo andare, creano le malattie.

A volte magari semplici influenze e raffreddori, ma, spesso, anche cose molto più gravi.

Permettersi di piangere è importante perché così è possibile rallentare, fermarsi, essere consapevoli che qualcosa non va esattamente come vorremmo, che qualcosa nella nostra vita non ci piace, ci fa star male, ci fa soffrire.

Se non ci fermiamo a guardare la nostra vita, come possiamo fare a migliorarla e a stare meglio?

Fermati, ascoltati, rifletti.

Se vuoi piangere, piangi.

Ma non far finta di niente.

Non fingere che che vada tutto bene così.

Non è vero, e prima o poi i nodi vengono al pettine.

Ascoltati e decidi.

Decidi quello che è giusto per te.

A volte è dura guardare in faccia la realtà.

A volte è difficile ammettere e accettare che tutto il nostro mondo sta crollando.

Che tutto quello che avevamo sognato, desiderato, tanto atteso in realtà non esiste più.

O forse, non è mai nemmeno esistito, se non nella nostra immaginazione.

Non è da deboli guardare la realtà.

Anzi, esprime una grande forza e un grande coraggio.

A volte, per andare avanti, bisogna lasciarsi alle spalle il passato Tweetta!

Staccarsi da persone e/o situazioni che ci fanno stare male: un lavoro, un’amicizia, un amore.

Non è una debolezza riconoscerlo e ammetterlo, ma una grande forza.

La forza di mettersi sempre al primo posto e di guardare avanti.

Imparare la lezione che abbiamo appreso e crescere.

Mettersi in ascolto della propria voce interiore, ascoltare la propria Anima.

L’ascolto della nostra Anima è fondamentale, se vogliamo vivere in modo responsabile e coerente con noi stessi.

Ascoltare le emozioni, osservarle, sentirle e non rifiutarle.

Questo fa parte del percorso di ogni persona che abbia deciso di scoprire e allinearsi alla Missione della propria Anima, scegliendo di onorarsi e rispettarsi, agendo solo per il Massimo Bene.

A volte il meglio può essere anche piangere, liberarsi da tossine emotive, un modo per pulire la nostra Anima.

Il potere del Pianto Liberatorio

È stato scientificamente dimostrato che piangere fa bene alla salute, anzi, in alcuni casi è proprio utile per la sopravvivenza.

  • Riduce i livelli di stress. Grazie al pianto, il corpo libera degli ormoni che attenuano il dolore. Si tratta di calmanti naturali che portano tranquillità e rilassamento.
  • Migliora l’umore. Sembra un controsenso, ma una volta che abbiamo scaricato col pianto tutto quello che abbiamo dentro, poi si ha una piacevole sensazione di vuoto e di calma.
  • Migliora la salute degli occhi. Le lacrime puliscono gli occhi e li mantengono umidi. Il risultato è una vista migliore perché le membrane oculari sono state pulite.
  • Riduce i livelli e i tassi di manganese e di magnesio dall’organismo. Alti livelli di manganese causano debolezza, crampi alle gambe, sonnolenza, paralisi, languore, impotenza, disturbi emotivi ed irritabilità. Mentre alti livelli di magnesio causano nausea, diarrea, cambiamenti d’umore e perdita d’appetito, astenia e battito cardiaco irregolare.
  • È un ottimo rimedio contro l’ipertensione. Grazie al pianto si elimina il sale dal corpo. Il sale e lo stress aumentano la tensione arteriosa. Il pianto riduce il sale e lo stress e quindi contribuisce a ridurre la pressione arteriosa.
  • Ha un effetto positivo sulla salute mentale. Il pianto permette di conoscersi più nel profondo, di prendersi cura di sé e di rispettare quello che provi, invece di negarlo e trattenerlo dentro. Quando piangi, concedi a te stesso l’opportunità di esprimere chi sei.
  • Le lacrime contribuiscono ad uccidere alcuni batteri che causano il raffreddore.
  • Le lacrime contribuiscono ad eliminare alcune tossine generate dallo stress.

Piangere fa così bene alla salute, che sono stati inventati anche degli esercizi per aiutare le persone a piangere meglio.

1. Dimentica tutto quello che ti hanno insegnato sul pianto. Lascia andare quelle vecchie credenze e createne di nuove:

  • Piangere fa bene;
  • Sto bene quando piango;
  • Piangendo imparo a conoscermi e a capire cosa voglio;
  • Quando piango divento più forte;
  • Col pianto elaboro il problema e lo risolvo.

Tanto per fare alcuni esempi.

Puoi aggiungere tutto quello che vuoi anche in base alle tue convinzioni e alla tua esperienza personale in merito all’argomento.

2. Cerca un posto tranquillo in cui puoi permetterti di esprimere chi sei e quello che stai provando e quindi di piangere.

Può andar bene la camera da letto, oppure, se in casa ci sono altre persone, puoi prendere la macchina e andare in un luogo che conosci.

Occhio però a non piangere alla guida, potrebbe essere pericoloso.

Anche sotto la doccia va bene.

Si è aiutati dallo scorrere dell’acqua.

3. Evita le distrazioni e concediti di entrare in contatto con te stesso.

A volte si sta male e cosa si fa per evitare di guardarsi dentro?

Si accende la tv, si legge un libro, si gioca col cellulare.

Non va bene così.

Bisogna guardarsi dentro, accettare quello che si vede e sfogarsi col pianto.

Quindi, presta attenzione a quello che fai normalmente per evitare di entrare dentro di te.

Impara a riconoscere i meccanismi di auto sabotaggio e permettiti di lasciarti andare alla delusione, alla tristezza e alla rabbia.

Sono parti di te e hanno qualcosa da dirti, da insegnarti.

4. Resta lì, da solo, con te stesso.

E osserva tutte le emozioni che ti attraversano.

Fino ad arrivare al pianto liberatorio.

Continua a piangere fino a quando non hai buttato fuori tutto.

Il potere del Pianto Liberatorio

5. Quando senti di aver pianto abbastanza, di esserti liberato, rimani lì ancora in ascolto.

Prova a capire la differenza tra il prima ed il dopo.

Probabilmente non avrai risolto così tutti i tuoi problemi, non farai i salti dalla felicità, ma, quasi sicuramente, ti sentirai più calmo, sereno e rilassato.

Ci sono persone che trattengono tutto per anni e anni.

Quindi è difficile per loro riuscire a piangere.

Un valido aiuto in questo caso potrebbe essere quello di guardare film o ascoltare musiche particolarmente commoventi.

L’importante è non trattenere e lasciarsi andare al pianto.

Farsi coinvolgere dalla musica o dalla trama del film fino ad arrivare alla sincera commozione.

A volte non ce la facciamo davvero più e riusciamo a piangere e a lasciarci andare.

Ma spesso qual è la sensazione che si prova dopo aver finito?

“Ecco, sono stato ancora male, ho ancora perso tempo per piangere” e via con altre frasi fatte.

In effetti viviamo in una società basata sul giudizio.

E piangere viene giudicata ancora una cosa negativa, da deboli e da “donne”.

Ma è importante che tutti imparino a piangere, senza sensi di colpa e di vergogna, innanzitutto per stare meglio con se stessi e poi anche con gli altri.

Piangere dovrebbe diventare quindi una sana abitudine.

Come è normale prendersi del tempo per mangiare e per dormire, dovrebbe diventare normale dedicare parte del proprio tempo anche al pianto.

Il potere del Pianto Liberatorio – Articolo di Raffaella Menolfi

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